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20.10.2016

Vendemmia 2016

Vendemmia 2016


“È la vendemmia degli aromi!”

Avrò sentito Davide dirlo così tante volte in questo mese che credo sia un buon titolo per questo momento dell’anno. 

“Si… perché, vedi? A parte alcune piogge, per il resto ci siamo. È tutto così bello, spontaneo. Anche il Garbino (vento caldo tipico di queste zone) che riscalda alla mattina, il sole durante il giorno e il freddo della sera che abbassa la temperatura, rientra tutto in un equilibrio. 

Perché non è facile incastrare i momenti di raccolta delle varietà che abbiamo. Finita la raccolta del sangiovese oggi, abbiamo cominciato con il pagadebit, ne abbiamo per altri due giorni, poi torno in collina e lì raccolgo l’altro sangiovese. Il Filare 15 (cabernet) lo lascio per la prossima settimana…”

Poi  tocca le foglie, mette in bocca un chicco d’uva e dice ”Senti che roba, la senti? La vedi com’è?”. E allora noi tutti  lo guardiamo e prendiamo un chicco d’uva e l’assaggiamo.

È una buona annata questa, perché  i profumi li senti già, capisci subito come evolveranno, gli aromi, la freschezza e il frutto. Il vino di quest’anno parla di questo. Poi con le argille e la marna, la sapidità c’è l’ha già di struttura.”

Oggi Davide è in forma, è un piacere sentirlo parlare. 

A pranzo abbiamo pasta fatta in casa e polpette con i piselli. Si apparecchia nell’aia, la Loredana prepara tutto, una tavolata unica.

Tu li vedi arrivare questi uomini, di tutte le età e si siedono a tavola, li guardi in faccia uno per uno e sembrano degli scampati alla guerra e ridono con la voce grossa. Quasi non si parla oppure si scherza con questo signore buffo che ogni domenica fa 42 km di maratona… però ad alzare un cesto d’uva fa fatica. Sembra di essere al campeggio estivo. Dura un’ora questo sollazzo, poi si torna al lavoro, Andrea in cantina e Davide tra la vigna e la cantina, così, avanti fino a sera.

Ieri sera abbiamo fatto alcuni assaggi in vasca: bei progetti, alcuni che parlano di tradizione e futuro insieme. Alcune novità che non si possono anticipare, di cui saremo contenti di darne un’anteprima a dicembre.

È un tempo duro e meraviglioso insieme, dove la visione romantica e goliardica che ci rapisce, nasconde un tempo di fatica. E per fatica intendo: 15 ore di lavoro ogni giorno, così da quasi un mese  a questa parte.

Alzarsi alla mattina presto, in orari in cui l’alba sembra essere già in ritardo, un ossessione per le previsioni meteo, perché se piove non si riesce a lavorare,  i rimontaggi in cantina, il controllo e la pulizia costante. Così fino a quando non avremo terminato.

La vendemmia è come il capodanno dell’uva.

Da questo momento si ha tutta la proiezione dell’anno che verrà, del lavoro da fare in cantina e del frutto che andremo a bere! Quindi al momento che avrete in mano il calice, lo sentirete subito che questa è la vendemmia degli aromi!