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12.10.2017
Kenya
Quelli che hanno il mal d’Africa li capisco.
Arrivano in Kenya convinti che fare un safari sia come un giro allo zoo con qualche ‘o’ in più e finiscono per
sognare di essere zebre, leoni e giraffe, incontrare i Masai e stare – per un tempo dilatato- in una tenda come in un paradiso terrestre.
Dell’Africa Massimo ha portato a casa una piuma di marabù, una breccia in un mercato fiorente di belle scoperte, qualche parola in swahili,incontri inaspettati, un pugno di terra rossa e una carezza a una giraffa.
Qualche grana con la dogana, quella sì certo, arrivare su un mercato significa anche tener conto delle difficoltà, avere costanza e pazienza.
Solo per dirla in breve: l’ufficiale della dogana ha preso 3 giorni di ferie, quindi il vino è ancora fermo lì…perché non c’è qualcuno che lo sostituisce. Quindi?
Bisogna aspettare…pazienza, appunto.
Una cosa ci è chiara ogni volta che affrontiamo un viaggio ma qui, è stato ancor più eclatante:
la teoria del Mondo piccolo o dei sei gradi di separazione:
avete presente quella teoria su cui poi si è anche fondato Facebook? Una qualunque persona può essere collegata a qualunque altro abitante del globo terrestre attraverso una catena di conoscenze che conta non più di cinque intermediari.
Un esempio?
Una stanza, Massimo e l’importatore Flavio.
Insieme tutta la mattina, la dogana, le etichette, il mercato, il vino, tutto. A un certo punto Massimo gli chiede un caffè.
“ Non ce l’ho qui il caffè, ma ti porto in un posto dove lo fanno buono, è un locale italiano!”
Entrano, il caffè è buono, il locale molto carino, la gente è friendly, conoscono la proprietaria,
Massimo si presenta, il tempo due chiacchiere e arriva il compagno della signora. Si scopre che è di Ravenna, che ci conosce e che ci beve quando sta in Italia. Siamo i benvenuti.
Di questi incontri ne abbiamo fatti tanti, così come siamo finiti a cena con il prodigio comico del Kenya, osannato dalle folle dei giovani: Eric Omondi. 27 anni, di una simpatia innata, fidanzato con Chantal… la sua principessa italo-keniota. Ti guarda con quegli occhi pieni di curiosità e ti domanda qualsiasi cosa sull’Italia, le città noi…che quasi pensi: non è che ci vuole mettere su uno spettacolo di cabaret ?
Il Kenya è un luogo dove tutti parlano inglese meglio di noi, dove o sei ricco o sei molto povero, sei parte di una tribù o sei uno straniero con l’eterno mal d’ Africa.